- 1 Come risparmiare senza rinunciare alla qualità del prodotto?
- 2 Risparmio a lungo termine
- 3 Gli optional: sì o no?
- 4 Affettatrici domestiche: come risparmiare?
- 5 Acquistare un'affettatrice professionale economica
- 6 Come mantenere un'affettatrice nel tempo
Una volta possedere un’affettatrice era un lusso. Ora, grazie all’avvento di Internet e di una produzione sempre maggiore, questo apparecchio è alla portata di tutti. Per rispondere alle esigenze di mercato, sono stati creati svariati modelli. Questi possono avere caratteristiche e prezzi diversi. In base alle particolarità, gli optional, ma anche la destinazione d’uso, il costo varia. Grazie a questa differenziazione, si può scegliere l’affettatrice più congeniale anche per le nostre tasche.
Come risparmiare senza rinunciare alla qualità del prodotto?
Le affettatrici possono appartenere a diverse fasce di prezzo. Ovviamente, quelle più economiche avranno una resa minore rispetto le altre. Per alleggerire il prezzo finale, molti marchi rinunciano alla qualità delle materie prime. Non solo, pagare poco significa rinunciare a vari optional e personalizzazioni. Ma allora come scegliere una buona affettatrice, senza spendere un patrimonio? Prima di tutto, dovremo accertarci che la macchina sia fatta con materiali buoni. Le affettatrici a uso domestico spesso hanno delle componenti in plastica. Per non prendere una macchina troppo leggera, che slitta o poco stabile, è bene sceglierne una fatta in plastica dura. In questo modo si ottiene un vantaggio, senza far lievitare i costi. Anche la lama è importante sia in acciaio. Se non possiamo prenderne una in acciaio anodizzato, possiamo optare per l’acciaio cromato, inox o temprato. Questi metalli sono più economici, ma rendono comunque abbastanza bene.
In base alle nostre esigenze, si può risparmiare in molti modi senza rinunciare alla perfezione del prodotto. Se abbiamo bisogno di un’affettatrice domestica piccola, possiamo prenderne una richiudibile. Questi modelli hanno un ingombro massimo di 30 cm, e sono abbastanza economiche. In questo modo risparmieremo soldi e spazio. Se ce ne serve una potente e stabile, è meglio sceglierne una semi professionale. Avremo così la professionalità di una buona macchina, a un prezzo abbordabile.
Risparmio a lungo termine
Comprando un’affettatrice, oltre il prezzo sul cartellino, dobbiamo guardare alla totalità dei costi. Per fare un investimento intelligente è bene far caso ai consumi, alla durevolezza nel tempo e a quanto ci soddisfi nell’insieme. Pagare poco una macchina, e poi sfruttarla più di quanto possa sopportare, vuol dire essere costretti a comprarne una nuova dopo poco tempo. I costi sono quindi raddoppiati nel giro di qualche mese. In questo caso è meglio spendere qualcosina in più all’inizio, e avere la certezza di aver acquistato una macchina robusta e resistente.
Stesso discorso vale per il consumo energetico. Quando si fa un uso continuo dell’affettatrice elettrica, bisogna far caso anche ai costi delle utenze. Se si acquista un apparecchio dal motore potente, avrà bisogno di molta corrente. Spendendo poco di più, è possibile optare per una con un sistema di stand-by. Così facendo il risparmio energetico annuo può essere superiore ai 10 mila euro. Inoltre, con il risparmio energetico, la macchina avrà un minore impatto ambientale.
Gli optional: sì o no?
Se abbiamo bisogno di una macchina con più funzioni, potremo prendere in considerazione di aggiungere degli optional. Inizialmente rappresentano una spesa, ma a lungo termine potrebbe essere un risparmio. Per esempio, ci sono macchine professionali e non con la bilancia incorporata. Durante il taglio, questa pesa il cibo affettato, e talvolta crea delle porzioni. In questo modo avremo due elettrodomestici al prezzo di uno. Per un discorso aziendale, si possono acquistare affettatrici dotate di sistemi di porzionatura e sottovuoto. Oltre a far risparmiare tempo agli operai, con una sola affettatrice si ottengono funzioni che solitamente svolge un altro macchinario. Gli optional sono importanti, ma non sempre necessari. Se usiamo la macchina sporadicamente, è inutile munirsi di un’affettatrice professionale costosa.
Affettatrici domestiche: come risparmiare?
Quanto costa un’affettatrice domestica?
MODELLO PICCOLO E COMPATTO | MODELLO RICHIUDIBILE | AFFETTATRICE PER PANE | AFFETTATRICE PER SALUMI E CARNE |
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A partire dai 50 euro | A partire dai 40 euro | A mano: dai 15 euro; A motore: dai 35 euro | A mano: dai 20 euro; A motore: dai 60 euro |
PRO: poco ingombro, economica, in grado di tagliare quasi tutto | PRO: anche per spazi ristretti, facili da usare e pulire | PRO: facilitano un lavoro noioso, creano fette equidistanti | PRO: possono affettare anche salumi duri, sono ideali per tagliare quasi tutti i cibi |
CONTRO: Se sono troppo leggere, possono slittare sul piano d’appoggio | CONTRO: motore abbastanza debole | CONTRO: i modelli a mano richiedono uno sforzo per il taglio | CONTRO: i salumi particolarmente stagionati sono difficoltosi da tagliare |
Le affettatrici domestiche sono di per sé più economiche di quelle professionali. Volendo risparmiare, si può scegliere un modello richiudibile. Queste affettatrici sono poco costose, e si possono riporre facilmente. Grazie al piatto raccogli merce smontabile, l’ingombro totale è di circa 30 cm. In commercio ce ne sono molteplici, di tutti i prezzi. L’unica pecca è che con questi apparecchi risulta difficile tagliare cibi voluminosi. Un’altra soluzione poco dispendiosa può essere un’affettatrice molto piccola. Più vicine a un elettrodomestico che a una macchina, questa di solito costa molto poco. Anche in questo caso non si possono tagliare cibi grandi. Inoltre il motore è debole, e spesso poco adatto a una gran mole di lavoro. Se abbiamo bisogno di affettare sporadicamente piccole quantità di cibo, questa fa al caso nostro.
Acquistare un’affettatrice professionale economica
Per un’affettatrice professionale, il prezzo lievita rispetto a un modello “amatoriale”. Essendo macchine che durano nel tempo, e di buona fattura, l’investimento è comunque minimo. Inoltre ci sono marche che producono apparecchi di qualità, a prezzi ridotti. L’azienda Manconi propone buone affettatrici professionali, a un prezzo abbordabile. Sono di ottima qualità, e hanno un prezzo concorrenziale rispetto alle altre marche. Anche la RGV ha in catalogo soluzioni economiche professionali. Per non spendere una fortuna basterà optare per un modello standard. Ovviamente le personalizzazioni sono da evitare, così come gli optional (a meno che non arricchiscano il valore della macchina, a un prezzo irrisorio).
Quanto costa un’affettatrice professionale?
MANCONI | BERKEL | RGV |
Dai 200 euro in su | Dai 350 euro in su | Dai 200 euro in su |
Sicure, precise, affidabile | Design inconfondibile, ottimi materiali | Buon rapporto qualità-prezzo |
Come mantenere un’affettatrice nel tempo
Una volta concluso un affare propizio, è bene curare l’affettatrice per mantenerla bene nel tempo. Sembra una sciocchezza, ma con delle minime accortezze si può assicurare una lunga vita di queste macchine. La prima operazione da eseguire, e la più importante, è l’affilatura della lama. Va eseguita ogni 3-4 mesi, ma il tempo cambia in base a quanto uso se ne fa. Una macchina che lavora molto, avrà bisogno di essere affilata più di frequente. Viceversa, per un apparecchio destinato a un uso sporadico, i tempi si allungano. Alcune affettatrici dispongono di un affilatoio incorporato.
Un’altra premura che bisogna avere è quella di oliare bene la macchina. Ogni 2-3 settimane bisogna lubrificare le cinghie del motore (se la macchina ne è provvista). Oltre queste, è bene aggiungere del prodotto anche sulle guide del carrello dove scorre la merce. In questo modo la macchina funzionerà bene a livello meccanico. Inoltre, oliando il carrello, la scorrevolezza del taglio resterà invariata. Per ultima cosa, è sempre bene ripulire la macchina dopo l’uso. Questo ne previene l’usura delle parti sensibili, oltre a essere indispensabile per una questione di igiene.